Piccoli ma dolorosissimi. Chi li ha avuti ne ricorda bene il “travaglio” e per questo vorrebbe scongiurare il rischio di una seconda volta. Sono i calcoli renali, delle pietruzze che si formano nelle vie urinarie ostruendole e causando le temute coliche renali. La calcolosi è un disturbo che ha un tasso piuttosto elevato di recidiva pertanto è fondamentale prevenire un nuovo episodio.

I calcoli renali sono delle formazioni cristallizzate dalle dimensioni e dalla composizione chimica variabili. Nel 75% circa dei casi sono formati da ossalato e fosfato di calcio altrimenti da acido urico o da infezione, mentre sono più rari quelli con altri minerali o sostanze organiche quali cistina o idrossiadenina. Sono più gli uomini che le donne in età adulta ad avere un maggior rischio di calcolosi renale. E tra gli altri fattori di rischio rientrano anche la sedentarietà, l’obesità, alcune condizioni cliniche e la familiarità.

È proprio ad alcuni di questi fattori di rischio che bisogna guardare per prevenire una recidiva. Secondo l’American College of Physicians le probabilità che un calcolo possa riformarsi nei cinque anni successivi al primo episodio vanno dal 35% al 50%, «mentre nell’arco di vent’anni il rischio supera il 90%.Molto dipende dal periodo in cui si è stati colpiti la prima volta dalla calcolosi: più si è giovani più aumentano le probabilità di recidiva. Inoltre, a differenza di un episodio sporadico in età adulta, quando il primo episodio arriva in età giovanile è necessario un approfondimento metabolico.

I SINTOMI DEI CALCOLI RENALI 



Uno dei primi sintomi può essere una colorazione scura dell'urina. Il dolore (colica renale) sopraggiunge quando il calcolo renale ostruisce il passaggio dell'urina.

L'ostruzione può essere all'interno dello stesso rene oppure, più di frequente, nel passaggio tra il rene e l'uretere (cioè il piccolo canale che collega l’organo alla vescica).

La colica renale si manifesta con un dolore intenso e improvviso al fianco e costringe a piegarsi in avanti.

Il dolore può procedere a fasi alterne diminuendo di intensità per alcuni minuti, per poi peggiorare rapidamente.  

In un secondo momento il dolore si irradia verso l’addome e scende in basso, verso l’inguine.

In alcuni casi le coliche renali danno origine a dolore testicolare, nel maschio, e alla vagina nella femmina.

Altri sintomi possono essere:

  •          bisogno frequente di urinare
  •          bruciore alle vie urinarie
  •          nausea
  •          vomito
  •          impossibilità di urinare.

Calcoli renali e metabolismo

L’esame del calcolo, l’esame del sangue e delle urine delle 24 ore sono i test da cui si ottengono preziose informazioni sulle condizioni del paziente: «In presenza di calcoli di acido urico verosimilmente il paziente presenta una problematica di tipo metabolico, ad esempio iperglicemia o iperuricuria (livelli eccessivi di acido urico nelle urine). Se invece i calcoli sono formati da ossalato di calcio il paziente può presentare, ad esempio, iperparatiroidismo o ipercalciuria renale (livelli eccessivi di calcio nelle urine). Sarà necessario trattare i problemi metabolici riscontrati per evitare la recidiva».

Ci sono altri casi in cui la calcolosi può ripresentarsi: specialmente in forme ereditarie come la cistinuria o nel caso di infezioni complicate come le cistiti ricorrenti associate a pielonefrite, una patologia più comune fra le donne, che richiederanno una terapia medica antibiotica e di mantenimento con acidificanti del pH urinario.

Calcoli renali e dieta

Dieta, disidratazione e sedentarietà sono fattori di rischio per le recidive di calcolosi in particolare per soggetti sovrappeso e obesi che presentano quegli elementi che qualificano la sindrome metabolica ovvero ipertensione, ridotta tolleranza al glucosio e tendenza al diabete e Indice di massa corporea superiori ai valori normali.

Tendenzialmente un solo episodio di calcolosi è un campanello d’allarme di sindrome metabolica. Questi soggetti devono correggere lo stile di vita, evitare la sedentarietà prolungata, aumentare l’apporto di frutta e verdura contenenti potassio, magnesio e acido citrico, tutti microelementi che inibiscono la cristallizzazione. Infine sarà utile bere molto per evitare l’acidificazione delle urine e un buon mezzo per aumentare l’apporto di acqua è proprio mettersi in movimento per sudare ma anche bere di più. Non bevendo a sufficienza durante tutto l’arco della giornata i sali precipitano e, cristallizzando, portano alla formazione di un calcolo.

RUOLO DEI CITRATI 


Nel 1985 la FDA americana ha approvato l'uso del citrato di potassio nella prevenzione della calcolosi calcica e nella calcolosi da acido urico.
La sovrasaturazione dei Sali litogeni che compongono il calcolo rappresenta l'elemento fisico-chimico capace di influenzare i successivi stadi della crescita e dell'aggregazione cristallina.
Questi effetti sono contrastati da sostanze naturalmente presenti nelle urine e per questo chiamate inibitori naturali della cristallizzazione.
Il Citrato urinario è uno dei più importanti.
L'effetto principale dei citrati nella prevenzione della litiasi renale è la formazione nell'urina di complessi solubili con il calcio, questi determinano una riduzione della concentrazione degli ioni calcio e della saturazione urinaria dell'ossalato (CaOx) e del fosfato di calcio(CaP). Inoltre il citrato ha un'azione inibente diretta sulla nucleazione spontanea e sulla crescita dei cristalli di CaOx e di CaP

Negli ultimi venti anni i sali alcalini sono diventati il trattamento più comune nei pazienti con litiasi calcica ricorrente, infatti il citrato alcalino, aumentando il pH urinario, diminuisce la formazione di cristalli di ossalato di calcio.

Inoltre l'aumento della citraturia aumenta la formazione del complesso calcio-citrato nelle urine, con conseguente diminuzione del rispettivo rapporto di sovrasaturazione rispetto a CaOx. I sali più comunemente usati sono 
citrato di potassio, citrato di sodio e citrato di potassio-magnesio. 

Alimenti Consigliati

Tra gli alimenti ricchi di acido citrico che abbiamo citato come protettore della calcolosi ricordiamo agrumi e kiwi; il potassio è presente in banane, salmone, albicocche, mentre di magnesio è ricca la frutta secca (non in eccessivi quantitativi perché contenenti anche ossalato); legumi e verdure in generale sono consigliati così come l’indicazione a ridurre al minimo il consumo di sale.

LA FITOTERAPIA  CONTRO I CALCOLI

Come sempre, anche per i fastidiosi calcoli la natura ci viene incontro con alcune erbe officinali ottime per disgregazione e l’eliminazione dei calcoli, favorendo il benessere delle vie urinarie e ridurre la probabilità di recidiva. Andiamo a conoscerle piu’ da vicino:

Spaccapietra (Phyllanthus niruri L. o fillanto), un fitoterapico conosciuto e apprezzato da milenni da molte tradizioni erboristiche della Terra e che oggi può contare pure sulle dimostrazioni di efficacia fornite da alcune ricerche scientifiche, anche italiane.

Phyllanthus niruri è un prodotto di erboristeria utile non solo in prevenzione, ma persino nel trattamento dei calcoli e della renella. La spaccapietra è infatti in grado di velocizzare l’eliminazione di cristalli e piccoli calcoli ai reni attraverso le urine, riducendo nel contempo anche i fenomeni infiammatori dell’apparato urinario.

Di particolare interesse si rivela il fatto che l’assunzione di Phyllanthus niruri dopo il “bombardamento” renale (la procedura di frantumazione dei calcoli mediante onde d’urto, più correttamente definita litotripsia) consente un’eliminazione significativamente migliore dei frammenti prodotti dalla disgregazione.

.Ononide: La radice di ononide viene generalmente considerata in erboristeria con una azione diuretica: a tale proprietà unisce un'azione declorurante e azoturica. L’Ononide Spinosa ha proprietà diuretiche,astringenti,antinfiammatorie e viene utilizzata quindi per favorire la diuresi e nella prevenzione e trattamento della renella.

Bucco: le foglie del Bucco nota pianta officinale dalle proprietà curative originaria dell'Africa del sud, sono utilizzate in omeopatia per le proprietà diuretiche e antisettiche urinarie, simili a quelle dell'Uva ursina e può essere utilizzata sia come disinfettante urinario che diuretico.

Nigella Sativa:La Nigella sativa, detta comunemente cumino nero e conosciuta come "il seme Benedetto", è considerata da millenni e da una grande porzione della popolazione mondiale, tra le più preziose erbe fitoterapiche di tutti i tempi. La Nigella favorisce l’espulsione dei calcoli urinari e vescicali

Fumaria:  La Fumaria è una papaveracea, appartenente alla famiglia dell'oppio per intenderci, agisce sul fegato svolgendo un'azione anfocoleretica ovvero aumenta il flusso di bile quando esso è ridotto e lo diminuisce quando viene stimolato artificialmente, ma senza variarlo in caso di condizioni normali. Inoltre è un antispastico della muscolatura liscia, inibisce la contrazione dello sfintere di Oddi e la formazione di calcoli alla cistifellea

 

 

Oligoterapia:gli oligoelementi che aiutano

Anche l’oligoterapia trova ottimi riscontri nel combattere la formazione di calcoli e renella, per ogni tipo di calcolo esiste l’oligoelemento di aiuto:

Calcoli renali da fosfati: magnesio,manganese-rame, potassio, rame-oro-argento, selenio

Calcoli renali da ossalati: magnesio,manganese-cobalto, manganese-rame,potassio

Calcoli renali da urati: magnesio, manganese, manganese-cobalto, potassio

Autore : Mari Francesca